Cucinare in un modo ecologico
2011
La cooperativa GIE Donne di Natangué ci permette di conoscere da vicino la vita quotidiana delle donne del quartiere, di sapere chi di loro ha bisogno di aiuto, di discutere idee nuove.
Le riunioni mensili servono a discutere come lottare contro il caro vita, come evitare gli sprechi. Per esempio, in Senegal, dove in passato si produceva l’olio di arachidi per tutti, la ricchezza si misurava dalla quantità di esso nel cibo. Oggi quasi tutto l’olio è importato, costa caro e non c’è nessun controllo di qualità. Cambiare le abitudini alimentari non è facile, ma è possibile. Adesso le donne di Natangué sono fiere di utilizzare meno olio, di tornare ad usare cereali tradizionali, come il miglio e il mais, molto più nutrienti e meno cari del riso importato dall’Asia, di sorvegliare l’alimentazione dei bambini dopo lo svezzamento.
In una delle riunioni abbiamo appreso che poche donne possono permettersi di utilizzare le bombole a gas, la grande maggioranza utilizza la legna. Le famiglie più povere non possono nemmeno comprarsela – le donne e i loro bambini vanno ogni giorno nella brousse in cerca della legna che diventa sempre più scarsa. Il “fornello” utilizzato è composto da tre pietre, questo metodo di cottura ancestrale spreca il calore e fa respirare tanto fumo.
A Mbour non si possono utilizzare dei fornelli solari a causa della sabbia e dei venti.
Abbiamo messo a disposizione di 40 donne un tipo fornello metallico da noi ideato e realizzato da un fabbro del quartiere, che permette di risparmiare fino al 40% del combustibile. È il primo passo di un progetto ecologico che dovrebbe coinvolgere tutte le famiglie.
Yasmina Barbet è capitata a Mbour proprio durante la distribuzione dei fornelli ed ha potuto fotografare la gioia delle donne oltre alla vita quotidiana nei cortili.